Un Parco che si fa scuola
Nell’agosto 2024, un gruppo di giovani ha attraversato a piedi il Parco del Sasso Simone e Simoncello in 5 giorni, per definire le linee guida con cui sviluppare le proposte di educazione ambientale del territorio.
Un processo partecipato, che ha visto protagonisti in primis i giovani, nel definire ciò che – a partire dai loro interessi – può essere proposto ai loro coetanei, affinché possano trovare in questi luoghi di montagna fonti di interesse e di apprendimento.

Il progetto Ogni Scuola è Paese, promosso da Selvatica Esplorazioni APS con il partenariato di Chiocciola la casa del nomade APS, di Malafeltro APS e dell’Ente Parco Sasso Simone e Simoncello, è risultato vincitore del Bando Partecipazione 2023 promosso dalla Regione Emilia-Romagna.
Il progetto si propone di elaborare le Linee Guida per un Parco che si fa scuola.
ovvero di riassumere in un documento l’esito di un dialogo tra giovani e comunità, insegnanti, dirigenti, associazioni, artigiani, agricoltori, imprese che sia utile all’Ente Parco per definire le azioni di educazione ambientale e alla sostenibilità – ed evidenziare le risorse del territorio che possano essere utili a bambini, giovani e adulti per la crescita delle loro conoscenze e competenze.
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Attraversare a piedi un territorio, mettendo al centro l’attitudine alla ricerca, ha portato il gruppo di giovani partecipanti a raccogliere idee e suggestioni che partono innanzitutto dalle loro passioni, da ciò che vorrebbero fare e vedere nella loro quotidianità o quando si avvicinano ad un luogo altro.
Emergono due interessanti premesse: il desiderio di incontrare persone, accompagnare le loro vite. E la dimensione del fare, sia come esperienza che come possibilità di contribuire attivamente ad una logica di scambio con il territorio.
Emergono idee che evidenziano come i giovani siano in grado di trovare nel contesto locale, elementi di connessione con un mondo più ampio:
Il buio (che è anche silenzio, che è anche luogo remoto, che è anche universo, che è anche emozione profonda tra paura e curiosità), l’incontro con la diversità (con altre culture ma anche con chi vive in contesti opposti a quelli urbani), una spiritualità più ampia (che è anche ricerca del sé), il fare con le mani, il conoscere la natura attraverso esperienze di avventura e azioni concrete di conoscenza, di tutela e cura.
Emerge un’interessante riflessione sul ruolo dell’adulto e su come, questo tipo di proposta, non sia adatta a tutti ma solo a chi vuole mettersi in gioco e uscire dalla propria zona comfort. Il Parco è dunque un luogo per chi vuole apprendere e per chi vuole crescere attraverso esperienze decisamente fuori dal comune.